Perché Arti del Movimento?
Nelle Arti Terapie Espressive il movimento e la danza sono canali artistici volti a facilitare l'esperienza espressiva e relazionale dei clienti, oltreché esplorare personali risorse e abilità.
La pratica di movimento procura infatti un’importante attivazione dei processi energetici e corporei, una “messa in gioco dinamica” che ha importanti effetti sull’immagine del proprio corpo, finalmente vissuto come libero, espressivo, attivo e in salute.
In questa disciplina, lo scopo del danzare non è quello di cercare un risultato artisticamente bello: secondo tale approccio il cliente danza per danzare, vale a dire non “balla”, poiché il movimento, dati vincoli tecnici minimi, è espressione della propria libertà creativa, andando oltre coordinate artistiche o estetiche prefigurate.
Seguendo questa logica il corpo che danza rompe con gli abituali schemi di movimento, per andare alla ricerca di nuove soluzioni motorie e nuove possibilità espressive e di contatto con gli altri danzatori.
Ciò costituisce un’opportunità per un continuo accrescimento di risorse e abilità corporee e sociali e nella fattispecie, gli oggetti intermediari possono diventare strumenti utili a raggiungere tali obiettivi, favorendo in ragione di ciò il benessere fisico, emotivo e sociale dei clienti.
Gli oggetti intermediari (o materiali mediatori) più impiegati sono: teli colorati, palle, cordellini, gomitoli di lana, anelli e cerchi, palline di gommapiuma, bastoni, foulard, fogli di giornale o stagnola, sassi, sfere luminose, nastri filanti, elastici, sedie, sgabelli, maschere etc., ciascuno di essi con specifiche caratteristiche e proprietà.
Principali impieghi:
-mediare le relazioni tra i partecipanti alla sessione e talvolta per costituire un riparo dal reciproco contatto fisico, corpo con corpo, nei caso in cui esso sia da considerarsi non opportuno, oppure per preparare a una successiva fase di contatto diretto, comunque sempre sicuro e appropriato;
-esplorare diverse qualità di movimento come ad esempio la lentezza, rapidità, oppure il rallentare, le andature consapevoli, caratteristiche quali morbidezza, elasticità, tensione, tonicità, pesantezza, evanescenza, etc.
-consentire l’esecuzione di specifici processi e schemi motori che solo ogni diverso materiale facilita: per intenderci una palla, un cordellino, alcuni anelli, un foglio di carta, piume o bastoni potranno imprimere al movimento diverse qualità e direzioni e produrre differenti esperienze motorie o suscitare differenti accadimenti relazionali tra partecipanti.
-incremento dell’esplorazione sensoriale, attraverso il contatto del materiale sulle varie parti del corpo volto a stimolare sensazioni tattili, olfattive, uditive, visive e cinestetiche.
-diventando oggetti simbolici possono favorire il passaggio da ciò che è dentro a fuori, consentendo l’espressione artisticamente mediata e sicura di contenuti personali.
Gli oggetti intermediari sono dunque anche oggetti simbolici, vale a dire che possono “stare al posto di qualcos’altro”, diventando occasioni per giocare con la realtà (un cuscino può diventare una valigia per fare un viaggio, il telo un nascondiglio sotto il quale rifugiarsi, etc.) e favorire l’espressione di bisogni,
desideri o preoccupazioni interiori.
-rispecchiare le qualità umane dei danzatori: le proprietà materiali degli oggetti, aiutano i clienti a ritrovare le loro corrispondenti qualità umane: una morbida pallina di gommapiuma o altro materiale soffice (peluche), una volta introdotto nella danza può, ad esempio, diventare mediatore per esplorare e potenziare qualità personali come la tenerezza, la morbidezza, l’affettività.
Lo stesso può accadere con un telo (qualità coprenti, avvolgenti e contenitive), un bastone (qualità di forza o durezza), un elastico (qualità di resilienza) e via dicendo.
Immagini di repertorio della Scuola di Arti Terapie Espressive dell'Istituto RES di Torino.