email signature logo

Programma

email signature logo
email signature logo
email signature logo
email signature logo

Per qualsiasi informazione: centrostudires@gmail.com | Via Borgosesia, 63 - Torino

home (2)

INFORMAZIONI:

INFORMAZIONI:

ORARI DI APERTURA:

ORARI DI APERTURA:

L'Istituto di Formazione RES (acronimo di Realizzazione ed Espressione del Sé), é sorto a Torino nel 2012, per proporre percorsi professionalizzanti per coloro che in campo educativo, sociale o clinico sono alla ricerca di nuovi strumenti per operare con individui, gruppi e comunità che necessitino di sostegno e crescita.

L'Istituto di Formazione RES (acronimo di Realizzazione ed Espressione del Sé), é sorto a Torino nel 2012, per proporre percorsi professionalizzanti per coloro che in campo educativo, sociale o clinico sono alla ricerca di nuovi strumenti per operare con individui, gruppi e comunità che necessitino di sostegno e crescita.

Gli ultimi articoli dal Blog

Lun - Ven

dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 20,00

Lun - Ven

dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 20,00

Istituto di Formazione RES
Via Borgosesia, 63
10145 Torino
Cell. 3889447902

Istituto di Formazione RES
Via Borgosesia, 63
10145 Torino
Cell. 3889447902

Cosa sono le Arti Terapie Espressive? Di Stephen K. Levine

12/04/2022 13:26

Stephen K. Levine

Arti Terapie Espressive, ArtiTerapieEspressive, Clown, Pittura, Scrittura, Movimento, Intermodale,

Cosa sono le Arti Terapie Espressive? Di Stephen K. Levine

Le Arti Terapie Espressive attraverso le parole di Stephen K. Levine, uno tra i fondatori del metodo.

Di Stephen K. Levine

10418348_675134889242218_5758873646243165780_n.jpeg

Io le vedo come un approccio terapeutico che mette la creatività al centro dell’esperienza umana.

 

In questo approccio, l’essere umano è visto come essenzialmente creativo e capace di dare origine a qualcosa di nuovo.

 

Forse tutta la vita, da un punto di vista biologico, possiede questa capacità di rinnovare e rigenerare costantemente se stessa, ma negli esseri umani, la capacità creativa si manifesta anche nell’arte. 

966154_470839106338465_1873175667_o.jpeg

Produrre qualcosa di artistico o attivare la capacità di creare (poiesis) non solo ci permette di portare avanti qualcosa, ma anche di portarlo avanti come qualcosa che sia stato creato, per esporre la propria stessa qualità creativa in forma di bellezza.

La sofferenza allora si manifesta quando l’impulso creativo è bloccato: quando siamo bloccati e incapaci di andare oltre la realtà di ciò che è, perdiamo il senso della vitalità.

 

Siamo come morti al mondo e a noi stessi. 

 

La creatività esiste anche di fronte alla morte, essa rappresenta la fragilità della vita stessa.

 

A dispetto dell’inevitabilità della perdita, noi andiamo avanti a costruire nuove forme di vita, ben sapendo che anche esse verranno a mancare.

 

Come dice la poetessa Elizabeth McKim, "noi siamo spaventati e sacri/nel cerchio del mondo". 

76969141_10157387866119543_7808494979306749952_n.jpeg

Nella relazione terapeutica, noi cerchiamo di aiutare un’altra persona a cercare le possibilità presenti nel suo modo di essere, anche quando essa non possa vederle o metterle in atto da se stessa.

 

Noi lo facciamo avvalendoci  del mondo alternativo dell’immaginazione: aiutando la persona a fare un passo oltre il ristretto mondo della sua esperienza per aprirsi a ciò che può arrivare.

 

Lo sperimentare la poiesis in terapia, può diventare una guida per la propria esperienza nella vita.

 

Se posseggo un senso della mia capacità creativa nello spazio terapeutico, io posso più facilmente diventare consapevole di ciò nella mia esistenza quotidiana, nel mio lavoro e nelle mie relazioni. 

 

Come terapeuta, io ho il dovere di essere lì per il cliente, non imponendo la mia percezione di ciò che sarebbe meglio per lui, ma facilitando la sua abilità nel cogliere una nuova concezione della sua vita.

 

Io devo sostenere e confermare la sua esperienza attraverso una sintonizzazione empatica, ma allo stesso tempo incoraggiarlo ad andare oltre la sua esperienza di disagio, verso quella della crescita creativa.

 

Dunque la relazione terapeutica diventa il terreno che fornisce al cliente una base per andare avanti, ma non è questo di per sé l’obiettivo, l’empatia non è sufficiente, occorre anche l’incoraggiamento a creare un nuovo mondo e un nuovo sé.

11703385_866953860060319_7908721257678746199_n.jpeg
67404655_10156596780159010_1835568966752272384_n.jpeg

Questo é vero non solo per l’individuo, bensì anche per il gruppo sociale.

 

Quando una società blocca le sue capacità creative, colpisce le persone direttamente.

 

Routine prive di senso e adesione alle regole che sono sperimentare come non appartenenti a sé, caratterizzano la vita quotidiana.

 

Non esiste un'altra cosa come l'immaginario sociale, ovvero come la capacità di una società di immaginare le possibilità che le spettano per una vita più creativa per tutti.

 

Quindi è possibile portare l’approccio delle Arti Terapie Espressive in una sfera sociale più ampia, per lavorare nella direzione di un cambiamento sociale che creerà un mondo in cui ognuno sia in grado di vivere più pienamente, accedendo al proprio personale potenziale creativo. 

Che si lavori con il singolo o con la comunità, vale lo stesso principio: il facilitatore può aiutare coloro con cui sta lavorando a far emergere ciò che per loro è possibile.

 

Egli non può imporre la sua personale idea di ciò in cui dovrebbero imbattersi.

 

Questo modo di aiutare richiede un assetto ricettivo e responsivo. 

 

In effetti, questo è lo stesso approccio che rende possibile l'atto creativo.

 

Non si può forzare qualcosa di nuovo a emergere; si può solo preparare il terreno rimanendo attenti alle possibilità che ci sono al momento.

 

Che sia attraverso la realizzazione di un lavoro artistico o attraverso un atto terapeutico, si deve lasciar andare il bisogno di controllare ciò che sta avvenendo.

 

E’ invece necessario permettere che qualcosa emerga, senza in anticipo sapere di che cosa si tratterà. 

10896407_10205800061781599_2867267214396826955_o.jpeg

E qui che il coraggio di creare entra in gioco; ci vuole coraggio per andare verso un territorio sconosciuto, guidati solo dalla nostra fiducia che insieme in qualche modo troveremo una via per attraversarlo.

 

Questa fiducia è basata sulla nostra propria esperienza di “apripista” (pionieri).

 

A meno che non abbiamo fronteggiato l’abisso noi stessi e trovato il coraggio di andare avanti, non possiamo infatti presumere di servire da guida per gli altri.

 

Le nostre competenze possono in quel momento essere messe al servizio di un’altra persona: “occorre un’agile guida, per attraversare un fragile ponte” (McKim).

 

Questa abilità non è basata su di un preesistente bagaglio teorico, che sia psicologico o sociale, ma sulla nostra propria capacità di creare di fronte al vuoto.

1011891_478864468869262_1208178378_n.jpeg

Noi siamo passati attraverso il deserto per primi e abbiamo appreso che possiamo sopravvivere e trovare nuovi sentieri per andare avanti.​

 

Le Arti Terapie Espressive sono la riscoperta di qualcosa che abbiamo conosciuto nel corso della storia: non non siamo solo determinati da forze esterne (economiche, politiche, psicologiche o anche neurologiche), ma siamo capaci di rispondere a ciò che c'è e mettere in atto possibilità che ristagnavano o rimaste nascoste fino a quel momento.

 

Noi siamo al servizio di una nuova vita. Celebriamolo in tutto ciò che facciamo. 


 

 

 

 

What  is  Expressive  Arts  Therapy? - A personal statement by Stephen  K. Levine  traduzione di Nicola Sensale
 

Le immagini presenti all'interno dell'articolo sono state desunte dalla pagina Facebook di Stephen K. Levine.

 

www.istitutores.com @ All Right Reserved 2022 | Sito web realizzato da Flazio Experience ​

www.istitutores.com @ All Right Reserved 2022 | Sito web realizzato da Flazio Experience ​


facebook
instagram

facebook
instagram

LOREM IPSUM

NEWSLETTER

SIGN UP THE NEWSLETTER

Leave us your e-mail and discover all the news of DIEFFE Taormina

right-arrow (3)
right-arrow (3)

Calendario primo anno

Cookie PolicyPrivacy Policy